Storia del Museo
L’ inizio della storia del Museo Correale di Sorrento risale agli inizi del Novecento, anche se, evidentemente, gli sforzi profusi dai fratelli Alfredo e Pompeo Correale, per assemblare le collezioni che lo rendono uno dei più belli musei privati d’ Italia, risalgono, evidentemente, al periodo compreso tra la seconda metà e la fine del secolo precedente.
Materialmente, comunque, l’ idea di dare vita al Museo Correale di Terranova di Sorrento – che, per l’ appunto, prende la sua intitolazione dal cognome dei suoi fondatori – divenne concreta ed ufficiale dopo che, nel 1902 fu pubblicato il testamento dei nobili sorrentini, Alfredo e Pompeo Correale.
Successivamente – e più precisamente nel 1904 – fu costituito un apposito Ente Morale con il compito di amministrare la magnifica struttura museale sorrentina .
Per giungere alla sua materiale apertura al pubblico, però, si dovettero attendere gli anni successivi alla scomparsa della principessa di Ottajano, Angelica de Medici (moglie di Alfredo Correale) che risultava essere tanto usufruttuaria dei terreni e degli immobili (che, in seguito, furono utilizzati per assicurare l’ autonomia finanziaria dell’ Ente preposto ad amministrare il Museo Correale di Sorrento), quanto usufruttuaria della villa nella quale erano già state sistemate le collezioni messe insieme da suo marito Alfredo Correale e da suo cognato Pompeo Correale cui si erano aggiunte quelle della stessa nobile
Solo il 10 maggio del 1924, dunque, Sorrento potette festeggiare l’ inaugurazione ufficiale del Museo.
La cerimonia di apertura al pubblico avvenne alla presenza delle autorità locali, dei componenti del consiglio di Amministrazione del Ente Morale Museo Correale (presieduto, a quell’ epoca, da Stefano Colonna di Palliano e composto anche dal conte Luigi Statella e dal cavaliere Antonino Cariello, quale rappresentante del Comune di Sorrento), intervenne anche il Ministro della pubblica istruzione del Regno d’ Italia, Giovanni Gentile.
Tra la prima e la seconda guerra mondiale lo stesso Museo Correale di Terranova fu al centro di grandi attenzioni, catalizzò l’ attenzione di un cospicuo numero di visitatori (contribuendo ad accentuare la vocazione turistica sorrentina) e fu destinatario di un congruo numero di donazioni che andarono ad aggiungersi alle tante bellezze già custodite all’ interno della stessa struttura.
La prima, ad esempio, fu quella del marchese Francesco Cavaselice di San Mango, che, nel 1919 (ovvero prima ancora che il Museo fosse aperto al pubblico), iniziò una serie di donazioni tra le quali figurano anche quelle di due commendatori Sorrentini: Onorato Fiorentino e Silvio Salvatore Gargiulo.
Questi ultimi due (rispettivamente nel 1929 e nel 1937), prima ancora della nobildonna napoletana, Maria Carignani di Novoli (nel 1940), resero ancora più ricco il patrimonio artistico già custodito all’ interno del Museo che, prima dello scoppio dell’ ultimo conflitto mondiale, aveva raggiunto il suo periodo di massimo fulgore.
Proprio in concomitanza con la Seconda Guerra Mondiale, però, il Museo Correale a Sorrento corse il rischio di chiudere definitivamente i battenti e, addirittura, di scomparire.
Durante il mese di settembre del 1943, infatti, – temendo che le collezioni del Museo Correale di Sorrento potessero essere saccheggiate, o andare distrutte – il presidente del Consiglio di Amministrazione dell’ ente morale che lo amministrava, un nobile appartenente alla famiglia Colonna, dispose che una parte delle stesse collezioni fosse trasferita a Piano di Sorrento, mentre la restante parte fosse “nascosta”, nelle cisterne di una villa attigua al Museo Correale stesso.
Mai provvedimento fu più tempestivo ed appropriato. Nel mese di novembre, infatti, i vertici delle cosiddette “truppe alleate” – per lo più composte da soldati inglesi ed americani – disposero la requisizione dell’ immobile per alloggiarvi i soldati anglosassoni.
Si temette il peggio, anche perché la villa che, in precedenza, ospitava il Museo, subì significativi danni.
Per questa ragione, prima di potere assistere ad una nuova e definitiva apertura della struttura, si dovette attendere che trascorressero ben dieci anni, durante i quali –a più riprese – furono eseguiti massicci lavori di restauro.
Nel 1953, però, i componenti del Consiglio di amministrazione dell’ ente (che vantava la presenza di Filippo Perrone, della marchesa Matilde di Serracapriola e del commendatore Onorato Fiorentino) potettero festeggiare una nuova inaugurazione.
Tuttavia la storia di questa piccola, ma ricca ed attarente perla museale sorrentina ben presto si sarebbe arricchita di nuovi eventi negativi.
E così i lavori eseguiti nel 1972 per sostituire i solai in legno del secondo piano della magnifica villa, non risultarono sufficienti perché la struttura reggesse sufficientemente all’ impatto con le scosse sismiche che si succedettero tra il 1980 ed il 1981.
Proprio in seguito ai danni subiti per effetto del cosiddetto terremoto del 1980, infatti, il Museo Correale di Sorrento, fu nuovamente chiuso al pubblico e l’ immobile che lo ospitava fu al centro di massicce opere di restauro che non mirarono solo al consolidamento statico ed al restauro della struttura, ma furono caratterizzate anche dall’ allestimento di un nuovo impianto elettrico e di un nuovo sistema d’ allarme.
I lavori si protrassero fino al 1989.
Superato anche questo burrascoso periodo, durante il quale si è temuto anche che il polo museale sorrentino potesse definitivamente scomparire, il Museo Correale di Sorrento, per l’ ennesima volta, ha di nuovo ricominciato ad accogliere il pubblico ed è tornato ad essere destinatario di numerose donazioni.
Da qualche tempo, infine, il Museo Correale a Sorrento, oltre ad ospitare mostre, concerti ed eventi di vario genere, è anche sede di “lieti eventi”. Chi lo desidera, infatti, può celebrare il proprio matrimonio civile proprio in questo magico scenario
Fabrizio Guastafierro