Reggia di Capodimonte
Nell’ affidare ad Angelo Carasale, ad Antonio Canevari e ad Antonio Mediano, i lavori per la realizzazione della Reggia di Capodimonte a Napoli, il Re Carlo III, nel 1738, desiderava far realizzare solo un “casino di caccia” nella zona collinare della Capitale.
Ben presto, però, lo stesso monarca cambiò idea e decise di far edificare una struttura capace di ospitare le tante preziosissime collezioni appartenute a sua madre, Elisabetta Farnese.
Le varianti in corso d’ opera e la difficoltà incontrate nel trasportare in zona i mastodontici blocchi di piperno ricavati dalla cave di Pianura comportarono significativi rallentamenti nell’ edificazione della Reggia che fu aperta solo in parte nel 1758.
Spogliata di molte delle opere d’ arte che inizialmente l’ adornavano (in seguito alla rivoluzione del 1799 ed all’ occupazione francese), il sontuoso palazzo reale napoletano non solo è ritornato ad essere al centro di interventi di sistematico ampliamento e di abbellimento, ma ha anche recuperato la sua antica vocazione “museale” finendo con l’ ospitare, tra l’ altro, una delle pinacoteche più belle ed importanti d’ Italia e del mondo.
Al suo interno, ancora oggi, sono custodite opere di Raffaello, di Caravaggio, del Masaccio, di Sandro Botticelli, di Andrea Mantegna, del Tiziano, di Simone Martini, di Annibale Carracci, di Francisco Goya e di tantissimi altri grandi maestri.
Tra le collezioni pittoriche che meritano di essere visitate, in ogni caso, figurano la parte superstite di quella appartenuta ad Elisabetta Farnese, la Collezione Borgia e la galleria della storia della scuola Napoletana dal Medioevo ad oggi.
Marmi, statue, raffinati apparati decorativi, stucchi e soprattutto una splendida collezioni di oggetti in porcellana (quasi tutti realizzati presso la celeberrima Fabbrica di porcellane di Capodimonte) offrono ulteriori motivi di interesse e stimolano altro genere di suggestioni.
Considerata tra le residenze preferite dai Borbone, la reggia di Capodimonte di Napoli fu realizzata tenendo nella debita considerazione anche gli aspetti ricettivi.
Anzi a quest’ ultimo riguardo c’è da registrare una singolarità che, però, riguarda il soggiorno dei Savoia a Napoli.
Pochi sanno, infatti, che la prima Pizza Margherita (considerata, ormai, come la pizza napoletana per antonomasia) fu sfornata – nel 1899 – proprio in questa residenza reale.
Anch’ essa circondata da un magnifico giardino, la Reggia di Capodimonte, in ogni caso, non solo ha fornito motivi di orgoglio e di vanto per i regnanti che hanno avuto la gioia ed il piacere di abitarla ma è da considerare come una delle bellezze monumentali più interessanti di Napoli perché ricca di bellezze artistiche d’ ogni genere.
Non a caso, attualmente, essa ospita la sede del Museo Nazionale di Capodimonte a Napoli.
Fabrizio Guastafierro