Le delibere del Commissario Prefettizio di Sorrento nel 1918 (con i poteri del Consiglio)
Agli inizi del 1918, anche il Consiglio Comunale di Sorrento, così come avvenne quasi contemporaneamente in diversi altri Comuni della zona (per esempio Castellammare di Stabia e Vico Equense) si ritrovò ad essere sciolto e la guida della amministrazione locale fu affidata ad un Commissario Prefettizio che, all’ epoca, si fregiava anche del titolo di Regio Commissario.
Nel caso della Città del Tasso, l’ incarico fu conferito al Barone, Cavaliere ed avvocato Ernesto Giobbe.
Questi governò il capoluogo della Penisola Sorrentina addirittura per poco meno di tre anni: ovvero dagli inizi del mese di gennaio del 1918 fino all’ insediamento nel nuovo civico consesso ufficialmente avvenuto nel corso della seduta di Consiglio Comunale del 25 ottobre 1920.
Questa crisi amministrativa seguiva quelle già registratesi nel 1909 e nel 1914.
Anche in quegli anni, infatti, il Consiglio Comunale sorrentino era stato sciolto anticipatamente e le redini dell’ apparato comunale erano state consegnate nelle mani di un Commissario Regio incaricato di curare l’ amministrazione della ridente località della Costiera Sorrentina.
A differenza degli anni precedenti, però, questa volta la situazione venutasi a determinare fu ben diversa rispetto al passato.
Più che ritrovarsi alle prese con i soli problemi politici o con la tenuta dell’ amministrazione rispetto all’ incalzare delle opposizioni ed alle fughe di rappresentanti della maggioranza, infatti, nel 1918 l’ amministrazione comunale di Sorrento si ritrovò alle prese con gli effetti dello scoppio della prima guerra mondiale.
Privata della presenza fisica del suo Sindaco, il socialista Lelio Cappiello, che era stato chiamato ad assolvere agli obblighi di leva già da alcuni anni, il Comune Sorrentino era stato guidato per un significativo lasso di tempo da un Pro – Sindaco, individuato nella persona di Goffredo Casola.
Questi, però, dopo avere fatto sì che fossero rigettate le dimissioni del primo cittadino, nel corso della seduta del civico consesso del 5 giugno 1917, alla fine di quello stesso anno decise, a sua volta, di buttare la spugna.
Le sue dimissioni furono formalmente rigettate nel corso della seduta del 13 dicembre 1917 e, almeno nei registri delle deliberazioni comunali, non c’è traccia della fermezza della sua decisione.
Tuttavia, fin dai primi giorni del mese di gennaio del 1918 (a partire dal giorno 24), ad assumere decisioni e ad adottare delibere con i poteri del Consiglio Comunale e della Giunta Municipale fu il già citato Cavaliere Ernesto Giobbe che, per l’ appunto fu incaricato di svolgere il ruolo di Commissario Regio per l’ amministrazione comunale di Sorrento.
Evidentemente il Consiglio Comunale sorrentino era già stato sciolto e, dunque, il Pro Sindaco aveva mantenuta ferma la sua decisione.
Le ragioni del forfait di Goffredo Casola?
Dagli atti deliberativi la situazione non risulta chiara.
Dopo il rigetto delle dimissioni del Pro Sindaco, le ultime delibere del consiglio riguardano le dimissioni (anch’ esse rigettate) degli assessori Luigi Strino ed Antonino Cuomo.
Ma, lo ripetiamo, dalla lettura degli atti deliberativi, non è possibile ricavare di più.
La crisi fu dettata da problemi politici?
O fu dovuta a problemi dovuti alla corretta tenuta dei conti economici in tempi di guerra?
Forse l’ una e l’ altra cosa.
Non è da trascurarsi, infatti, che in occasione della votazione volta a respingere le dimissioni del Pro Sindaco, Goffredo Casola, il consigliere Fiorentino Raffaele, propose il seguente ordine del giorno: “Il consiglio – Considerato l’ opera solerte ed efficace del consigliere Goffredo Casola, spesa con abnegazione e sagrifizio senza pari per ben venti mesi, nella delicata e grave funzione di Capo dell’ Amministrazione, specie ove si tengano presenti le difficili condizioni finanziarie nelle quali è venuta a trovarsi a cagion della guerra, Sorrento, la quale privata del mantenimento dei forestieri ha visto d’ un tratto venir meno l’ unica fonte di benessere e di vita.
Considerato che se mai, intrighi estranei all’ amministrazione, abbiano potuto per un momento far ritenere scossa la fiducia del paese e l’ appoggio del consiglio all’ operato del ff. Sindaco, tali intrighi sdegnosamente si respingono dal Consiglio-
Considerato che l’ attuale difficile momento impone ad ogni buon cittadino di non abbandonare il suo posto di combattimento, ma nello stesso restar fermo con animo invitto e cuor sereno”.
La verità – almeno per il momento – malgrado il fatto che si tratti di epoche relativamente recenti, resta di difficile comprensione.
Fatto è che alla fine del mese di gennaio del 1918, l’ amministrazione comunale sorrentina fu affidata ad un Commissario Prefettizio che sarebbe rimasto in carica per poco meno di tre anni.
A rendere ancora più oscura questa pagina della storia di Sorrento, concorrono altri particolari: I verbali delle delibere delle ultime tre sedute di Giunta Municipale (quello dell’ 11 dicembre 1917, quello della seduta del 29 dicembre e quella del 31 dicembre), non sono avvalorate né dalla firma del Presidente (in tutti e tre i casi, era l’ Assessore Salvatore Russo), né da quella dell’ assessore anziano.
Un aspetto, quest’ ultimo, che, in pratica, consentirebbe di rilevare un qualche difetto di legge – sia pure dal punto di vista formale – di una trentina di delibere.
E non solo….
C’ è da rilevare, infatti, che l’ ultima seduta di Giunta Municipale presieduta dal Pro Sindaco, infatti, risale al 5 novembre 1917.
Quindi addirittura un mese prima delle sue stesse dimissioni.
Ciò ad evidente riprova che l’ amministrazione comunale, prima di essere sciolta, attraversò un periodo di significative turbolenze.
Rispetto a questi elementi, in ogni caso, non solo è lecito interrogarsi sulla tenuta della maggioranza, ma anche sulle vere motivazioni dello scioglimento anticipato del Consiglio Comunale.
Fatto è che, come già evidenziato, a partire dal 24 gennaio, il comando dell’ amministrazione comunale passò nelle mani del Regio Commissario, Barone, Cavaliere, avvocato Ernesto Giobbe.
Questi, nei limiti del possibile, cercò di non creare fratture con il recente passato e con l’ appena decaduta amministrazione.
Non è un caso, infatti, se egli confermò, nel corso del 1918 quasi tutti i rappresentanti già precedentemente designati per rappresentare il comune di Sorrento in enti, istituzioni civili ed ecclesiastiche.
Lo rendono intellegibile numerose delibere che riguardano il Conservatorio di S. Maria delle Grazie; le chiese che allora erano considerate comunali (S. Antonino, S. Maria del Carmine e San Francesco) e la locale Congregazione della Carità.
Come pure è intellegibile lo sforzo profuso dallo stesso commissario prefettizio nel cercare di far quadrare i conti di un Bilancio che, evidentemente, era assai precario se non addirittura fittizio.
In questo senso la contrazione di mutui necessari per ripianare una posizione debitoria insostenibile e far fronte ad insolvenze pari a circa centomila lire (una somma esorbitante in quell’ epoca) parla chiaro.
Tuttavia non deve trascurarsi la particolarità del momento storico.
In questo ultimo ambito, ad esempio, non deve essere sottovalutato il fatto che, ai dipendenti stipendiati e salariati del comune, ai sensi di legge, fu riconosciuto il diritto di ottenere una indennità “caro viveri” pari al 25% degli assegni goduti in precedenza.
Come pure negli atti viene letto il continuo richiamo al rincaro del prezzo dei materiali (soprattutto in ambito edilizio) e della “ano d’ opera”.
Era evidente che l’ inflazione era alle stelle e che le difficoltà finanziarie procurate dall’ evento bellico che vedeva interessata tutta l’ Europa – e non solo Sorrento – procurarono un immiserimento generale tanto tra i privati cittadini, quanto a livello pubblico.
Perciò non è difficile immaginare come fosse possibile che il Comune di Sorrento, al pari di quasi tutti gli altri comuni d’ Italia, non riuscisse a far fronte ai suoi obblighi né con le sole entrate derivantigli dalla imposizione di tasse e tributi nuovi, né con l’ aumento di quelli “antichi”.
Al punto che perfino per liquidare gli arretrati dovuti per gli aumenti dei salari e degli stipendi al personale posto alle dipendenze del Comune di Sorrento – e di cui si è detto in precedenza -, per soli due anni, fu necessario ricorrere ad un apposito mutuo di poco inferiore alle 20.000 lire destinato ad essere estinto in 35 anni.
Anche gli altri pagamenti furono differiti con rateazioni che prevedevano dilazioni pluriennuali addirittura a partire dal 1919.
E per far fronte ad altri debiti contratti in precedenza si era dovuto ricorrere ad un ulteriore mutuo (di oltre 50.000 lire) destinato ad essere estinto in 50 anni.
Si era, insomma, allo stremo finanziario ed ogni sforzo sembrava quasi essere inutile per mantenere fermi gli equilibri di bilancio.
Basti dire che un ulteriore consistete mutuo, fu contratto per pagare la fornitura pubblica dell’ energia elettrica degli anni 1916 e 1917.
Per pagare le bollette di due anni, infatti, fu necessario ricorrere ad un prestito della Cassa dei Depositi e Prestiti di 27.746,70 lire destinate ad essere restituite in 35 anni.
Il tutto senza sottovalutare un aspetto: il comune per garantire il pagamento dei propri prestiti, non avendo altri mezzi o risorse, giunse ad offrire l’ impegno dei centesimi liberi su varie tasse e sovrattasse che gli spettavano.
Perfino i servizi di trasporto (garantiti dalla Società Tramvie Sorrento – Castellammare) giunsero ad un passo dall’ essere sospesi. Tanto è vero che si rese necessario ricorrere a sussidi e contributi per assicurare l’ interruzione delle corse. Nel caso del comune di Sorrento il contributo fu di quasi 3.500 lire (per la precisione 3.360) all’ anno.
Si era, dunque, ad un passo dal tracollo finanziario.
Ciò, tuttavia, non impedì di continuare a guardare al futuro.
Il Regio Commissario, infatti, sempre nel corso del 1918, non mancò di sbloccare lo sblocco dei lavori al Rivolo Conca; il basolamento della via sorrentina verso il Capo; l’ allargamento di Via Fuorimura; il collocamento del busto di Bartolommeo Capasso nella villa comunale; il basolamento di un tratto di Piazza S. Antonino; il prolungamento della Via Arcivescovado (oggi Via Padre Reginaldo Giuliani), la istituzione di una Scuola Tecnica locale ed altro ancora.
Ciò senza tenere conto di qualche altro intervento che, in ogni caso, testimoniava il tentativo di non far fossilizzare la città.
Di seguito proponiamo l’ Indice delibere adottate dal Regio Commissario con i poteri del Consiglio Comunale di Sorrento nel corso del 1918 affinché si possa verificare la portata di ogni singolo atto.
Per rendere più agevole la consultazione e per far sì che si possa bene individuare la data di adozione di ogni singolo provvedimento, si è ritenuto di utilizzare link che rinviano alle singole sedute in occasione delle quali il Regio Commissario Prefettizio, Cav. Ernesto Giobbe, ha adottato i provvedimenti con i poteri del Consiglio Comunale:
Indice delle delibere di Consiglio Comunale adottate nel 1918 e link per consultare i vari provvedimenti
N° 1 – Prestito col banco di Napoli
N° 2 – Sbocco del Rivolo Conca
N° 3 – Rinnovazione di contratti per occupazione di arenile
N° 4 – Regolamento Tasse Comunali
N° 5 – Tassa sull’ acqua
N° 6 – Manutenzione delle vie, delle piazze e degli edificii comunali
N° 7 – Basolamento della Via Sorrentina verso il Capo
N° 8 – Nomina di un Governatore del Conservatorio di Santa Maria delle Grazie
N° 9 – Nomina del Presidente della Congrega di Carità
N° 10 – Nomina di tre componenti della Congregazione di Carità
N° 11 – Nomina di un Consigliere della Regia Scuola d’ Arte
N° 12 – Nomina del Rettore della Chiesa del Carmine
N° 13 – Sussidio della Società delle Tramvie Sorrento – Castellammare
N° 14 – Nomina degli Amministratori della Chiesa di Sant’ Antonino
N° 15 – Commissione per le tasse comunali
N° 16 – Aumento di stipendi e salarii al personale
N° 17 – Allargamento della Via Fuorimura
N° 18 – Fornitura di medicinali ai poveri
N° 19 – Basolamento di tratto stradale in Piazza S. Antonino
N° 20 – Collocamento del busto di Bartolommeo Capasso
N° 21 – Tassa sul bestiame
N° 22 – Esumazioni nel civico cimitero
N° 23 – Lavori di prolungamento della Via Arcivescovado
N° 24 – Riparazioni urgenti ai macchinari idraulici
N° 25 – Lavori al Porto di Sorrento
N° 26 – Cittadinanza onoraria alla Direttrice del Mendicicomio; Marchesa Vanni
N° 27 – Fornitura di medicinali ai poveri
N° 28 – Allargamento Via Fuorimura
N° 29 – Aumento del dazio sull’ energia elettrica
N° 30 – Aumento di stipendii e salari
N° 31 – Vestiario alle Guardie Municipali
N° 32 – Prestito col Banco di Napoli
N° 33 – Mutuo suppletivo per ampliamento Vico II Fuoro
N° 34 – Prestito di lire 27.746,70 per debito luce elettrica
N° 35 – Mutuo per il “caro viveri” agli stipendiati e salariati
N° 36 – Dazio sulla energia elettrica
N° 37 – Dimissioni del Presidente del Conservatorio di Santa Maria delle Grazie e nomina del successore
N° 38 – Scuola Tecnica
N° 39 – Modifica alla tariffa daziaria
N° 40 – Scuola Tecnica
N° 41 – Modifica di Statuto
N° 42 – Mutuo pel “caro viveri” al personale stipendiato e salariato
N° 43 – Pozzo artesiano al Vallone dei Mulini
N° 44 – Contributo pel porto di Piano – Opposizione
N° 45 – Fornitura di neve e ghiaccio
N° 46 – Nomina componenti l’ ospizio di mendicità
N° 47 – Bilancio preventivo 1918
N° 48 – Tassa di esercizio e rivendita
N° 49 – Assegno alla vedova dell’ agente daziario Galano Luigi
N° 50 – Locali per la Scuola Tecnica
N° 51 – Istituzione di Scuola Tecnica Comunale
N° 52 – Manutenzione vie, piazze ed edifici comunali
N° 53 – Capitolato per l’ appalto del peso pubblico
N° 54 – Nomina dell’ impiegato Straordinario Cavaliere Manfredi Fasulo
N° 55 – Concessione locali del Teatro Estivo
N° 56 – Convenzione con gli eredi di Galano Luigi
N° 57 – Sovrimposta pel 1919
N° 58 – Fitto locali per l’ ufficio di Pubblica Sicurezza
N° 59 – Appalto della Tonnaia
N° 60 – Materiale didattico per la Scuola Tecnica
N° 61 – Proroga sistemazione impianto elettrico
N° 62 – Conferma di un componente l’ amministrazione del Conservatorio di Santa Maria delle Grazie
N° 63 – Modifica regolamento utenti acqua
N° 64 – Nomina d’ insegnanti nella Scuola Tecnica Comunale per l’ anno 1918 – 1919
N° 65 – Nomina di Componenti la Congrega di Carità
N° 66 – Rettore della Chiesa di San Francesco
N° 67 – Vice Rettore della Chiesa di Sant’ Antonino
N° 68 – Scuola Tecnica – Variazioni al bilancio
N° 69 – Rappresentante al Comitato Forestale
N° 70 – Vice Rettore della Chiesa del Carmine
N° 71 – Rafforzamento della roccia tufacea alla Villa
Fabrizio Guastafierro
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