Secondo antichi documenti, nel 1194, Sorrento ebbe un principe di nome Angerio. E’ lo stesso Angerio che fu “Doge” della Repubblica napoletana e fu considerato capostipite della famiglia Filangieri.o si tratta solo di una omonimia?
Queste le famiglie di cui tener conto: Acciapaccio, Ammone, Anfora, Brancia, Casamarte, Correale, Della Porta, Falangola, Fiore, Guardati, Marzati, Miro, Romano, Rota, Boccia, Capece, Carlino, Cortese, Donnorso, Eusebio, Marziale, Mastrogiudice, Molignano, Nobilione, Orefice, Sersale, Spasiano, Teodoro, Vulcano.
Nel 1226, Matteo da Sorrento donò al priore degli Ospitalieri di Capua il suo corredo da guerra. Nel 1271, Fra Guiglielmo di Sorrento – forse un Sersale – fu precettore dell’ Ospedale di San Giovanni Gerosolimitano a Capua. Probabile anche la presenza dei templari a Sorrento.
Numerosi studi condotti sulla Storia di Sorrento tramandano tracce, spunti ed indizi attestanti la presenza nella terra delle Sirene di aristocratici sorrentini di cui, però, non si conservano testimonianze che dimostrino il fatto che abbiano goduto degli onori del Seggio di Porta, né del Seggio Dominova
Grazie ad alcuni documenti del notaio Giovanni Raparo, portati recentemente alla luce, sono emerse conferme, novità e scoperte a proposito delle casate nobiliari a Sorrento ala fine dell’ epoca della dinastia dei D’ Angiò – Durazzo
Molti i segreti, le sparizioni ed i misteri che avvolgono il Chiostro di San Francesco di Sorrento e la vicina chiesa. Come quelli che riguardano la sparizione di stemmi e lapidi appartenuti alla famiglia del cardinale Landulfo Vulcano di Sorrento.
La possibilità che l’ Arma di Sorrento possa essere raffigurata sulla tomba di un cavaliere crociato sepolto nei pressi del Santo Sepolcro è una ipotesi da considerare seriamente o solo una bella leggenda?
Lo stemma della Città di Sorrento testimonia l’ attaccamento della popolazione locale alle figure dei Santi patroni: Sant’ Antonino, Sant’ Attanasio, San Valerio e San Baccolo. Lo stemma civico fin dal ‘500 è caratterizzato dalla presenza di cinque fusi. Essi in epoca angioina furono sei e, probabilmente, ancora prima da soli quattro fusi
Autorevoli accademici che si sono interessati alle vicende storiche della Penisola Sorrentina offrono interpretazioni e chiavi di lettura assolutamente stridenti tra loro in merito ai concetti di patriziato e di nobiltà. Più ragionevole, però sembra l’ ipotesi dell’ esistenza di un patriziato fuori seggio a Sorrento
La ricerca della “luce” anima la nostra attività, dice Luigi Garbo, commentando le attività della Associazione culturale Accademia di Storia Patria Santi Giovanni, Giorgio e Michele Arcangelo di Sorrento e, alla maniera latina ricorda “Sine Lumine Pereo”
