20) Palazzo Farina a Sorrento
Appartenuto a Camillo Brancia, e dunque, noto anche come Palazzo Brancia, l’ edificio è poi diventato la casa nuova a Sorrento della Famiglia Correale
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Appartenuto a Camillo Brancia, e dunque, noto anche come Palazzo Brancia, l’ edificio è poi diventato la casa nuova a Sorrento della Famiglia Correale
Il palazzo signorile a Sorrento si trova in Piazza Tasso. All’ interno del suo cortile si può ammirare un fantastico pannello maiolicato di gusto vanvitelliano
Posizionata in via Pietà, la Casa Piccola è una delle varie dimore d’ epoca appartenute alla Famiglia Correale
Come si presenta oggi il bel palazzo d’ epoca sorrentino trasformato in Museo dai fratelli Pompeo e Alfredo Correale
Varie sono state le epoche in cui è stato ricostruito il Palazzo Correale di Sorrento che ospita l’ omonimo celebre museo sorrentino
Edificato in epoca settecentesca, il palazzo signorile di Sorrento, fu acquistato, nel corso dell’ Ottocento dal barone Achille Pomarici Santomasi di Gravina di Puglia. Il nobile divenire sfarzoso il palazzo che, oggi, è sede del museobottega della Tarsialignea di Sorrento
Le trasformazioni urbanistiche del XIX secolo risentirono, anche a Sorrento e in Penisola Sorrentina, dei continui cambiamenti che videro interessato l’ Amministrazione dell’ Italia Meridionale
Tra le tappe salienti da visitare figurano i presepi della Chiesa dei Servi di Maria, della Basilica di Sant’ Antonino, della Chiesa Cattedrale, Chiesa dell’ Annunziata, del Chiostro della Chiesa del Carmine, della Società Operaia di Mutuo Soccorso e del Cuomo’ s Lucky Store
Spogliato dai pastori di epoca settecentesca donati da Saltovar, in seguito a un furto sacrilego, lo scoglio presepiale è stato più volte ampliato ed arricchito. Oggi è ripopolato da centinaia di magnifiche riproduzioni di pastori del settecento napoletano
Oggetto di attenzioni ed affetto, il presepe della Cattedrale di Sorrento è sempre stato al centro di cure, attenzioni ed affetto fin dagli anni 50. Negli anni ’80 esso fu spogliato dai magnifici pastori del settecento napoletano che lo adornavano, ma poi è ritornato, ancora una volta, al suo antico splendore