2) Sorrento, brevi vicende storiche
Capitolo 1
L’attività edile negli anni del Ducato
1.1 Le vicende storiche
Dopo la caduta dell’Impero Romano (395-476), Sorrento affrontò una crisi che dal V secolo fino al XII, investì sia l’organizzazione sociale sia l’assetto urbano. La città divenne probabilmente un centro ben fortificato, avendo ripristinato la cinta muraria che ricalcava quella antica, data la particolare situazione topografica, mentre il centro abitato si restrinse come in tutte le altre città nel medioevo(1). L’ area sorrentina, resistendo alla conquista longobarda tra il VII ed il IX secolo, dipendeva insieme alle circoscrizioni di Gaeta, Amalfi e Salerno, da Napoli, sede del governo bizantino(2). Ben presto il potere di Bisanzio cominciò ad indebolirsi e sia Napoli, che i centri minori tentarono la conquista di una certa indipendenza politica, che si concretizzò nel caso di Sorrento nel 1027(3), quando divenne un ducato dotato di autonomia politica e amministrativa e resterà tale fino al XII secolo. Ai primi del Duecento, la città mutò la propria natura giuridica con l’avvento della dominazione normanna: infatti il duca sorrentino acquisisce il titolo di princeps, usato dai Normanni e Sorrento da ducato autonomo divenne principato normanno, perdendo così la propria indipendenza per essere assorbita, come tutte le altre città dell’Italia meridionale, dalla nuova monarchia dei signori della casa d’Altavilla. Alla città, indebolita dalle guerre, fu garantita comunque una certa autonomia, in quanto non fu data in feudo ad alcun nobile e, anche se dovette rinunciare all’indipendenza politica, poté conservare i privilegi democratici e il controllo sui Casali(4) (Massa Lubrense, il Piano e Vico Equense).
Note:
1) L. Piccinato, Urbanistica medievale, Bari, 1978, pagg. 64-65 e pag. 83 e ss
2) La nostra provincia era affidata ad un Dux Campaniae o più semplicemente “magistrato imperiale”. Cfr. F. Ciccaglione, Le istituzioni politiche e sociali dei due Ducati napoletani. Napoli 1982, pagg. 43-46.
3) Il prefetto aveva il titolo di fortior ed aveva carica ereditaria, come risulta da alcuni documenti del X secolo riportati dal Capasso. Cfr. M. Schipa, Il Mezzogiorno d’Italia anteriormente alla monarchia. Ducato e Principato di Salerno, Milano, 1923, pag. 55.
4) N. Cortese, Il ducato di Sorrento e Stabia e il suo “territorium”,in Archivio storico delle province napoletane, ivi 1927, pag. 21.
© Testo integralmente tratto dalla Tesi di Laurea in Storia dell’ Architettura (Età contemporanea) intitolata “L’EDILIZIA CIVILE A SORRENTO”, discussa dal Dott. Paolo Ziino, nell’ anno accademico 2004/2005 presso la Facoltà di Lettere (Corso di laurea in Conservazione dei Beni Culturali) dell’ Università degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa”. Relatore Prof. Francesco Divenuto.
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