7) Agricoltura in Penisola Sorrentina
L’AGRICOLTURA
L’ agricoltura sorrentina, fino all’ avvento del turismo nella seconda metà del secolo XIX, rappresentava, con l’ attività marinara, la principale fonte economica della penisola sorrentina e ancora oggi essa, almeno per le zona collinari, continua a rappresentarla in maniera significativa.
La massima estensione ed i risultati più rilevanti si ebbero con l’ avvento dell’ agrumicoltura che si sviluppò così intensamente da fare degli agrumi il prodotto principale in partenza dalla penisola sorrentina per destinazioni nazionali, europee e d’ oltreoceano.
Gli agrumeti sorrentini richiedono una particolare coltivazione per l’ esigenza di difenderli dalla grandine, dal gelo e dalle altre avversità atmosferiche che continuamente ne minacciano il ciclo produttivo.
Questi vengono coperti da particolari pergolati sui quali vengono sistemati le “pagliarelle” che contraddistinguono il tradizionale paesaggio sorrentino.
Il lavoro dei contadini rendevano le arance sorrentine un prodotto di grande qualità e pregio; tuttavia lo sviluppo agrumicolo californiano e nuovi veloci mezzi di trasporto tolsero al commercio delle arance di Sorrento i vantaggi di cui godevano.
Oggi anche se questa coltivazione resta ancora un “simbolo” della penisola sorrentina, la superficie agrumaria si è ridotta notevolmente per più di un motivo.
Nell’ area infatti, dove particolarmente forte è stata la pressione edilizia dagli anni sessanta ad oggi, circa 1.350 ettari di terreno sono stato strappati all’ agricoltura e impiegati per altri fini, per lo più edilizi.
Questo dato ci appare indicativo della trasformazione fondiaria dell’ intera area e del calo occupazionale del settore primario che, come ben sappiamo, è in atto in tutti i paesi industrializzati.
Il fenomeno in penisola sorrentina assume, però, caratteri peculiari, concretizzandosi anche in un travaso di forze lavoro esuberanti dall’ agricoltura verso gli altri settori d’ attività.
L’ economia della penisola sorrentina risulta, infatti, abbastanza salda perché poggia su un agricoltura sufficientemente evoluta e un settore terziario (turismo-commercio) in notevole espansione.
I dati comunali degli ultimi cinque censimenti, relativi alla popolazione attiva, ci mostrano chiaramente che in termini di occupazione il settore agricolo ha visto una sensibile contrazione in percentuale degli addetti al settore.
Di fatto l’ esodo agricolo nell’ area appare piuttosto limitato in confronto ad altre zone dell’ Italia meridionale.
In penisola sorrentina la molla che ha spinto all’ esodo è stato, come abbiamo già detto, il grande sviluppo turistico, che ha sottratto braccia all’ attività agricola a vantaggio di quella edilizia (anni ’60-’70 per il fenomeno delle seconde case), alberghiera e commerciale.
In penisola sorrentina, così come nell’ intera Provincia di Napoli, c’ è una forte polverizzazione fondiaria (tabella 3.1), dove la dimensione media delle aziende supera di pochissimo i due ettari, e questo a fronte ad esempio, dei cinque ettari che è la dimensione media delle aziende campane.
Questo dato dimostra non solo l’ esasperata frammentazione delle strutture fondiarie ma anche la debolezza di chi si è trovato e si trova ad operare su questo tipo di strutture.
E’ evidente che il piccolo coltivatore come quello sorrentino, può ricavare dalla sua terra poco più del sufficiente per vivere.
Spesso, infatti, l’ attività agricola assume per il coltivatore stesso carattere sussidiario ed integrativo rispetto alla reale occupazione svolta, o nel settore turistico o, meno spesso nell’ artigianato e nei servizi.
Le famiglie contadine integrano le entrate provenienti dalla terra con quelle provenienti da altre attività svolte da un membro della famiglia o part-time, ma questo fenomeno ha avuto anche l’ effetto positivo di avere in parte frenato l’ esodo agricolo.
Da questo quadro generale deriva quindi una riduzione lenta, ma costante e progressiva dell’ agricoltura quale componente dell’ economia della penisola sorrentina.
© Testo integralmente tratto dalla Tesi di Laurea intitolata “Il sistema dell’ accessibilità in Penisola Sorrentina”, discussa dal Dott. Marco Fiodo, nell’ anno accademico 2000/2001 presso la Facoltà di Scienze politiche dell’ Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Relatore Prof. Italo Talia.
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