Pasqua a Sorrento 2011, Sepolcri a Sorrento
Anche in occasione della Pasqua 2011, la Venerabile Arciconfraternita del Santissimo Rosario di Sorrento – che ha sede nella Chiesa del Rosario di Sorrento, anche conosciuta come Chiesa dei Santi Felice e Baccolo di Sorrento – organizza la processione intitolata “Visita ai Sepolcri”.
Il corteo, a partire dalle ore 21.00 di Giovedì Santo (21 aprile 2011), si snoderà lungo le principali strade della città e – come del resto intuibile dalla stessa intitolazione – passa per le chiese che dove viene riservata particolare cura all’ arredo degli altari della reposizione di Sorrento.
L’ itinerario previsto dai responsabili della Congrega sorrentina è il seguente: Chiesa del Santissimo Rosario, Via Tasso, Via San Cesareo, Via Padre Reginaldo Giuliani, Chiesa di San Francesco, Via San Francesco, Piazza Sant’ Antonino, Chiesa di Santa Maria delle Grazie, Basilica di Sant’ Antonino, Via Luigi De Maio, Chiesa del Carmine, Corso Italia, Cattedrale, Via Tasso, Chiesa del Rosario.
In questo caso, a differenza della processione bianca e della processione nera, i partecipanti (vestiti con un saio lungo di colore beige, con un mantellino – detto “pazienza” – nero ed uno scapolare dello stesso colore), a parte le insegne della Arciconfraternita, non portano alcun oggetto che richiami esplicitamente la passione del Cristo.
Ciò perché il simbolismo espresso da questa processione consiste nell’ omaggiare gli altari presso i quali proprio in occasione della celebrazione della Messa vespertina del Giovedì Santo viene risposta l’ Eucaristia (per questo detti Altari della Reposizione).
Questi altari, appositamente addobbati anche ricorrendo a suggestive e mistiche coreografie, a Sorrento così come in quasi tutta l’ Italia meridionale, prendono anche il nome di “Sepolcri”.
Per tutti vale l’ intenzione di richiamare alla mente dei fedeli il momento della Ultima cena di Gesù con gli apostoli. Fu in quella occasione, infatti, che il Cisto, nel prepararsi alla crocefissione, istituì l’ Eucaristia e diede all’ uomo la possibilità di riconciliarsi con Dio, mediante la Comunione.
Coreografie semplici, ma eleganti o più complesse e “barocche” riescono sempre nel loro intento, procurando, in ogni caso, viva commozione e creando le condizioni ideali per immedesimarsi nell’ atmosfera del Venerdì Santo e per ricordare la tragedia della Crocefissione.
Di fatto la visita ai sepolcri, può essere effettuata anche singolarmente all’ imbrunire.
A rendere ancora più solenne la serata (così come avviene in occasione delle altre manifestazioni devozionali organizzate per la Pasqua a Sorrento), a prescindere dalla circostanza stessa è un quasi assoluto silenzio.
E’ questa una particolarità che, in epoca antica – quando cioè le donne portavano ancora gli abiti lunghi fino al suolo – ha fatto sì che la visita ai sepolcri, prendesse il nome dialettale di “struscio”. Ciò perché l’ unico rumore che si udiva in tali circostanze era, per l’ appunto, quello determinato dallo sfregamento (“strusciare”) degli abiti femminili per terra.
Secondo antiche usanze popolari – le cui radici ed il cui significato non sono noti – i sorrentini conservano l’ abitudine di visitare almeno tre sepolcri o – nel caso, desiderino visitarne una quantità maggiore -, comunque, in numero dispari.
Fabrizio Guastafierro