Le origini della nuova Chiesa di Santa Maria della Lobra (4.1)
IV.I. Le origini
In località Fontanella, sopra il molo, distrutto poi dai marosi, sorgeva l’ antica Cattedrale, trasferitavi dal Vescovo Monsignor Giacomo Scannapeco (1466-1506) dall’ Annunziata, dopo la distruzione di Massa Lubrense ad opera di Ferrante I, nel 1465. Il suo successore Geronimo Cataldo (1506-1521) divenuta Cattedrale della Lobra, fatiscente, la trasferì a Palma ed eresse la nuova chiesa della Lobra nel luogo detto “Capitello” con annesso convento dei Frati Minori. Il nome Fontanella ha avuto origine da una fonte di acqua fresca, che fu causa della rovina del sacro edificio e del molo che fino al secolo XVI era approdo di feluche per il commercio specialmente con Napoli, Malta, Sicilia e Calabria fino al secolo XVII. In questo luogo, sul fianco occidentale del promontorio di Capo Corbo si osservavano ruderi di opus reticolatum e dove furono rinvenuti capitelli, base di colonne, un piede calzante il coturno, di epoca romana, e colonne appartenenti probabilmente all’antico tempio e che ora sono visibili nel nuovo Santuario (8) . Fu deciso, allora, di fabbricarne un’ altra più vasta e più bella della prima, nel luogo detto “Capitello” di proprietà del Vescovo “pro tempore” nel 1564 e perfezionato nel 1570, sito nell’ oliveto stesso della Mensa vescovile da Monsignor Giovanni Andrea Bellone di Messina.
La chiesa vecchia era a tre navate, ma di piccole dimensioni, come lasciano opinare le colonne che ancora esistono: una è nella stessa piazzetta della Lobra, sormontata da una croce di ferro, due furono messe nel portale dell’ antico palazzo vicereale di Napoli; e due furono adoperate da P. Maggio nella edificazione del Collegio dei Gesuiti di Massa Lubrense. I Cittadini di Massa lubrense, dunque riuniti in pubblico parlamento, mentre l’ antica chiesa pericolava, decisero di erigerne una a proprie spese, una nuova e più vasta, sotto quel titolo. E la data di fondazione pare sia quella posta sulla porta della chiesa: il 26 luglio 1528, essendo Vescovo Monsignor Marchesi. La fabbrica durò molto tempo. Verso il 1570 fu segnata da un certo Costanzo Parascandalo quella parete, nella chiesa antica, ov’ era dipinta di fresco l’ immagine della Madonna; e questa fu trasportata processionalmente nella nuova chiesa, e collocata nella tribuna dell’ altare maggiore dove si osserva attualmente (9).
(8) Maggio P.A., Priore della Congregazione “Mortis et Orationis”, scrittore delle notizie riguardanti l’Incoronazione.
(9) Liguori. cit.. p. 23.
© Testo integralmente tratto dalla Tesi di Laurea intitolata “L’ Insediamento dei Francescani e la loro presenza nella Penisola Sorrentina”, discussa dalla Dott.ssa Serafina Fiorentino, nell’ anno accademico 1992/1993 presso la Facoltà di Teologia dell’ Ateneo Romano della Santa Croce (Istituto superiore di Scienze religiose dell’ Apollinare). Relatore Prof. A. Soldatini.
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