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I festeggiamenti in onore di Sant’ Agnello (20)

La festa del Santo
Fino a pochi anni fa, la processione con l’ immagine del Santo aveva luogo alla vigilia della festa, essendo diventato impossibile farla il giorno dopo a causa della confusione creata dalla fiera e dalla grande affluenza dei devoti. Attualmente, il bisogno di ridurre il numero delle festività e l’ esigenza di permettere al maggior numero possibile di lavoratori di prendervi parte hanno consigliato di anticipare la processione alla domenica precedente la festa o di posticiparla a quella seguente.
Questo cambiamento, però, è stato mal accettato dalla maggior parte dei devoti che l’ hanno considerato una mancanza di rispetto al Santo; questi manifesterebbe il suo disappunto provocando la pioggia che di solito accompagna la processione. Questa è forse una delle ragioni della scarsa affluenza popolare alla processione, tanto più scarsa se paragonata a quella cui si assiste il 14 dicembre, nonostante si tratta di un giorno lavorativo.
L’ uscita della statua dalla chiesa parrocchiale è annunciata letteralmente a colpi di cannone. Il vecchio parroco, Monsignor Iaccarino, racconta che questo pezzo di artiglieria faceva parte di una nave da guerra e che, questa quando fu demolita, il proprietario, l’ armatore santanellese Crawford, lo donò alla chiesa e volle che fosse usato per la festa di Sant’ Agnello.
Questo è l’ unico elemento che ricorda la solennità che caratterizzava, fino a qualche anno fa, la processione del Santo patrono. In origine essa era composta dai bambini che da poco avevano ricevuto la prima Comunione, da associazioni religiose femminili, dalle suore di vari ordini, da circoli maschili e dai membri di tre congregazioni: i Giuseppini vestiti di bianco con cingolo giallo e viola, l’ Arciconfraternita del SS. Sacramento e Natività di Maria Vergine con mozzetta azzurra ed abito bianco, e il Monte dei Morti con veste e cappuccio bianco, cingolo e mozzetta viola, e medaglione con l’ immagine dei Santi Prisco e Agnello. Ogni confraternita portava il proprio gonfalone. Seguiva il clero che precedeva la statua del Santo portata a spalla dai contadini o dai marinai; sfilavano quindi il Sindaco con l’ Amministrazione Comunale, il comitato dei festeggiamenti, la banda musicale e, infine, il popolo.
Ai nostri giorni, la processione segue lo stesso ordine ma è resa meno solenne dalla mancanza delle Congreghe e da una più limitata partecipazione popolare. La presenza più cospicua, ieri come oggi, è quella delle donne, soprattutto di quelle in stato interessante le quali, contrariamente al solito, mettono in evidenza il loro stato per invocare la protezione del Santo.
Le strade percorse dalla processione sono accuratamente adornate: i portoni delle case sono addobbati con fiori e luci, in genere di colore verde, ai balconi si espongono coperte di seta finemente ricamate e gli ornamenti più svariati, Per esaudire le richieste di tutti i cittadini, da pochi anni, sono stati stabiliti due percorsi: cosicché la processione attraversa un anno la zona costiera, l’ anno successivo la zona collinare. Questo il percorso della zona collinare: Chiesa parrocchiale, Sottomonte, via guani, Via Monsignor Bonaventura Gargiulo, Via Parroco del Giudice, largo San Rocco, Via Maiano nuovo, Pozzopiano, Iommella Piccola, Traversa mariano Lauro, Ospedale Lauro, Via Aniello Balsamo, viale don Minzioni, Corso Italia, Chiesa Parrocchiale.
E questo il percorso della zona costiera: Chiesa parrocchiale, Via Crawford, Via Cocumella, via degli Aranci, via Mario Castellano, Rione Cappuccini, Via Cappuccini, Via Angri, Società operaia, Ospedale Lauro, Via Aniello balsamo, Corso Italia, Chiesa Parrocchiale. Diversamente da tutte le altre processioni della penisola sorrentina, quella di Sant’ Agnello ha luogo nella mattinata. Fino a non più di dieci anni fa, un’ altra processione si svolgeva in giugno con le statue di S. Agnello e di S. Prisco e della Madonna. La processione si chiamava, per l’ appunto, “dei tre santi” ed era di impronta contadina in quanto che mirava a propiziare un abbondante raccolto.

© Testo integralmente tratto dalla Tesi di Laurea intitolata “Analisi storico – antropologica del culto di Sant’ Agnello”, discussa dalla Dott.ssa Laura Parlato, nell’ anno accademico 1979/1980 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ Istituto Universitario Orientale di Napoli. Relatore Prof. Alfonso M. di Nola.
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