Sorrento la regina Giovanna e la storia delle carte da gioco
Dagli amori della Regina Giovanna a Sorrento, nasce l’ispirazione per l’asso e l’intero palo di Bastoni delle carte napoletane
A confermare l’ ipotesi di una presenza a Sorrento della Regina Giovanna II come la più verosimile tra quelle che tendono ad individuare i luoghi dove, per l’ appunto, la Regina Giovanna diede libero sfogo ai suoi istinti, contribuisce perfino una leggenda che riguarda la stessa sovrana napoletana, nata a proposito dei mazzi di carte da gioco napoletane e siciliane.
In un paragrafo dal titolo “Regine dissolute”, (contenuto nell’ enciclopedia “Carte” più volte edita dai Fratelli Fabbri Editori) riportato nel capitolo dedicato alla storia delle carte da gioco napoletane si legge: “L’ epopea delle regine partenopee, sensibili non solo all’ amore ma anche al libertinaggio, comincia con Giovanna I d’Angiò, discendente, dunque, da una nobile famiglia della Francia, con radici nel bacino del Mediterraneo fino a Cipro. È il 1341 quando succede allo zio Roberto nel trono di Napoli e della Sicilia. Nel 1345 rimane vedova: il marito Andrea, fratello di Luigi I il Grande, re d’Ungheria, viene ucciso dai sicari di un nobile di Taranto. Questi, subito dopo, diventerà suo marito. Le carte da gioco cominciano a far capolino a corte. Sono, però, ancora relativamente rare, appannaggio di pochi. Il talamo nuziale di Giovanna passerà alla storia come uno dei più cosmopoliti tra le famiglie reali europee. Tornerà a sposarsi, infatti, ancora due volte: prima con un principe aragonese, vale a dire spagnolo, poi con un nobile teutonico. Giovanna è protagonista delle lotte fra papi e antipapi. Parteggia, infatti, per l’ antipapa Clemente VII in lotta contro Urbano I. Pare, anzi, che l’inquieta sovrana sia l’ispiratrice della “Papessa“, carta degli “Arcani Maggiori” nel mazzo dei Tarocchi. Le succede Giovanna II d’Angiò, che sale al trono di Napoli nel 1414. Anche lei passerà alla storia per il libertinaggio e per le imprese trasgressive. Corre voce che ami fare il bagno nuda, in compagnia dei suoi numerosi amanti. La spiaggia preferita?
Quella di Sorrento, tra ciò che resta della villa di un antico nobile romano. Il luogo sarà ricordato ai posteri come “bagni della regina Giovanna“. Se ne raccontano davvero tante. In Sicilia, sulle balze dell’ Etna, c’è un gigantesco e riservato castagno dal tronco cavo. È lì che è stata vista intrattenersi con i cento cavalieri del seguito. Queste credenze contribuiranno a delineare il “seme” di Bastoni, e soprattutto il malizioso significato metaforico della relativa carta dell’ “Asso”, nei mazzi da gioco sia siciliani sia napoletani”.
Difficile dire quanto ci sia di vero e quanta parte abbia giocato la fantasia.
Fatto è che le notizie pubblicate – sebbene prive di riscontri oggettivi – sono da considerarsi, evidentemente, assai diffuse. Quella dell’ ispirazione (vera o presunta che sia) che gli artefici dei mazzi di carte da gioco hanno tratto dalle esperienze erotiche della Regina Giovanna a Sorrento rientra nel ciclo di leggende boccaccesche che da secoli associano il nome della sovrana di Napoli a quello di Sorrento.
Fabrizio Guastafierro