12) La nuova S di Sorrento
Il tramonto del sistema feudale registratosi soprattutto in seguito alla comparsa di sempre più numerose istituzioni di tipo repubblicano – spesso sorte sulle ceneri di antichi regni o di immensi imperi – non ha fatto venir meno l’esigenza di poter vantare insegne identificative.
Con l’avvento delle nuove logiche di mercato che hanno caratterizzato lo sviluppo della società industriale, poi, si è registrata la nascita di una florida attività pseudo-araldica, consistente nella produzione di logos e marchi d’impresa.
Sull’argomento non intendiamo esprimere giudizi.
In questa sede, ci limitiamo ad evidenziare che i marchi, proprio perché destinati a rispondere alle nuove logiche di mercato – cui si è appena fatto riferimento – hanno assunto valori simbolici e comunicativi molto diversi rispetto al passato dovendo soddisfare nuove esigenze.
In questo senso la Città di Sorrento, considerato il fatto che tra i compiti istituzionali di propria competenza, rientrano anche quelli di promuovere processi virtuosi a sostegno delle attività produttive, non ha ritenuto di sottrarsi al confronto con le logiche dominanti.
Per questo ha valutato positivamente l’opportunità di affiancare all’utilizzo del suo antico stemma anche quello di un marchio che fosse capace di riassumere – sia pure in maniera allegorica – le tante risorse del proprio territorio.
Al riguardo, una brillante idea è venuta a Filippo Leonelli, sorrentino Doc che però, come tanti altri, per fare fortuna ed ottenere i giusti riconoscimenti ha dovuto lasciare la Terra delle Sirene.
All’inizio del 1996, infatti, al culmine di una carriera che gli ha permesso di essere apprezzato come creativo da parte di importanti multinazionali, Leonelli ha proposto all’amministrazione comunale del tempo una sua idea: quella di utilizzare il nome della città con una grafica particolare che prevedeva – e, per la verità prevede ancora – una sorta di “S” stilizzata.
L’idea piacque soprattutto a Costanzo Iaccarino che il 12 giugno 1996 – come assessore al turismo della Città di Sorrento – ha provveduto a formalizzare la “registrazione per marchio d’impresa di primo deposito” del logo presso la Direzione Generale per lo sviluppo produttivo e la competitività (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi) del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato.
L’ iniziativa, dopo aver inizialmente incontrato entusiastici consensi, non ha mantenuto eguale interesse nel tempo. E solo con un decisivo impulso impresso al progetto dal Sindaco Marco Fiorentino, si è registrato il pieno recupero dell’idea con la predisposizione di una nuova apposita modulistica.
Ma quali sono i significati della ammicante “S”?
Le spiegazioni sono contenute proprio nell’attestato di registrazione per marchio d’impresa di primo brevetto.
In questo documento, infatti, viene precisato che il marchio denominato “Sorrento” è costituito dal nome della città scritto in carattere Peignot Demi, ad eccezione della lettera “S” iniziale stilizzata, che è un disegno originale. “Nel disegno della predetta “S”, la curva inferiore ricorda la coda di pesce delle sirene che secondo la leggenda vivevano nelle acque di fronte alla città e le foglie degli agrumi coltivati nelle campagne che la circondano. La curva superiore della “S” ricorda invece la piuma degli uccelli (nell’antica iconografia greca e romana, le sirene erano per metà donna e per metà uccello) e la spuma di un’onda. La lettera “S” così disegnata è compresa in un tassello rettangolare, i cui lati sono costituiti dall’incrocio delle rette tangenti alla curva superiore, alla curva inferiore e alle due curve che delimitano la giustezza della parte inferiore della lettera.
Inoltre, la “S” così concepita nel suo complesso, rimanda ai preziosi lavori di intarsio del legno che per antica tradizione riscontrano a Sorrento le migliori e più complete espressioni artistiche”.
Il marchio – fu previsto all’epoca – sarà utilizzato per contraddistinguere i seguenti servizi:
Pubblicità e Affari; Istruzione e spettacolo; Turismo e Servizi Sociali.
Fu previsto, inoltre, che il marchio stesso venisse utilizzato applicandolo in tutti i modi possibili per diffondere l’immagine di Sorrento e i servizi che è destinato a contraddistinguere.
Dopo essere rimasta in una sorta di congelatore per alcuni anni, l’idea è stata ripresa dal sindaco Marco Fiorentino che ha commissionato a Filippo Leonelli l’elaborazione della “S” sorrentina “brevettata” con nuove scelte cromatiche destinate, per il momento, a caratterizzare l’attività degli uffici in funzione degli assessorati di riferimento.
© Testo integralmente tratto da “Lo stemma della Città di Sorrento, origine e significato, certezze ed ipotesi, note araldiche e cavalleresche” di Fabrizio Guastafierro, pubblicato a Sorrento nel 2005 da Edizioni Gutenberg ’72 Sorrento