Le famiglie nobili a Sorrento agli inizi del Seicento
L’ unico periodo per il quale si hanno notizie certe a proposito dell’ aristocrazia sorrentina e della composizione dei seggi nobili del capoluogo peninsulare è quello compreso tra gli inizi del Seicento e quelli dell’ Ottocento.
Non a caso l’ unico studio approfondito in maniera scientifica che consente un censimento delle famiglie patrizie di Sorrento è quello condotto dalla Professoressa Patrizia Aversa che, proprio a questo riguardo, ha elaborato una preziosa e convincente tesi(1) basata sulla consultazione di documenti originali che consentono di avere un quadro puntuale ed esauriente della situazione a partire dagli inizi del XVII secolo.
In particolare l’ Aversa, soffermandosi sulla composizione del Sedile di Porta di Sorrento, tra l’ altro, evidenzia: “Nel corso del XVII secolo sono ascritti al Sedile i membri di 10 famiglie nobiliari: Correale, Brancia, D’ Amone, Falangola, Romano, Marzato, Guardato, Casamarta, della Porta” (anche se puntualizza: “Della famiglia della Porta compaiono in realtà e solo in un paio di assemblee due membri: Gio.Francesco e Mario”)(2). Ed aggiunge ”Nel corso del XVIII secolo la composizione interna del Seggio resta pressoché immutata se si esclude il successo ottenuto in qualche aggregazione da altre famiglie, i cui antenati avevano comunque già goduto gli onori della Piazza”.
A proposito del Sedil Dominova di Sorrento, la stessa autrice, sottolinea che: “Nel corso del XVII e XVIII secolo, in base ai dati che si ricavano dallo sfoglio delle conclusioni del Sedile, partecipano alle riunioni nobiliari i membri di 12 famiglie: Sersale, Mastrogiudice, Vulcano, Molegnano, Nobilione, Donnurso, Capece, Teodoro, Cortese, Orefice e Marziale. Il Molegnano, nella sua “Descrittione” della città di Sorrento(3), ne cita 14, includendovi le famiglie Boccia e Carlino che però erano probabilmente estinte già agli inizi del XVII secolo. Il Pacichelli invece considera estinte agli inizi del XVIII secolo oltre che i Boccia e i Carlino anche i Marziale, cosa che però è in contrasto con i dati a nostra disposizione”(4).
Agli inizi del Seicento, dunque, le famiglie aristocratiche di Sorrento erano poco più di una ventina.
Con il passare degli anni il loro numero è sensibilmente diminuito fino quasi a scomparire con la chiusura dei seggi.
Fabrizio Guastafierro
NOTE:
(1) Patrizia Aversa – Tesi di laurea in Storia Moderna discussa nell’ anno accademico 1985/1986 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ Università degli Studi di Napoli Federico II su “I Sedili di Sorrento nel XVII e XVIII secolo” (Relatore Giuseppe Galasso).
(2) Pagina 9 della tesi già citata nella nota 1. Dall’ elencazione risulta evidente che a dispetto dell’ indicazione di dieci famiglie ascritte al seggio vengono indicati i cognomi di nove di esse. Leggendo il corposo testo, però, sembra verosimile che la decima fosse quella degli Anfora e che l’ omissione sia frutto di un involontario refuso.
(3) Cesare Molegnano, “Descrittione dell’origine sito e famiglie antiche della città di Sorrento”, Chieti 1607. Ristampato a cura di Benito Iezzi da Il Sorriso di Erasmo, Massa Lubrense 1977,
(4) Pagine 21 e 22 della tesi già citata nella nota 1.